Natalità: la crisi economica fa più danni delle guerre

Tra coloro che hanno figli, la
metà ne ha 2, che è il numero medio di figli a cui si tende. Tuttavia tra chi
ha meno di 35 anni la quota di genitori si ferma al 29,8%, confermando la
tendenza a spostare in avanti nel tempo la scelta della procreazione.
L’inclinazione a posticipare l’esperienza della genitorialità è confermata
dalle statistiche ufficiali. Secondo l’Istat l’età media delle madri nel 1995
era pari a 29,8 anni e nel 2011 è cresciuta sino a 31,4 anni. Il Censis segnala
le opinioni in merito a quale sia l’età a partire dalla quale una donna
dovrebbe iniziare a preoccuparsi di non avere ancora figli: per il 46% degli
intervistati (che superano il 50% nel caso dei laureati) ci si dovrebbe
preoccupare non prima di 35 anni, testimoniando quanto sia ben presente
nell’immaginario collettivo degli italiani l’aumento dell’età media delle
neo-mamme.

La diminuzione delle nascite è un
fenomeno di lungo periodo in Italia, come del resto in tutti gli Stati sviluppati,
ma l’impatto della crisi economica sta portando a conseguenze difficili da immaginare
fino a poco tempo fa. “Il senso morale di una società si misura su ciò che fa
per i suoi bambini” affermava Dietrich Bonhoeffer, teologo tedesco che si
oppose con forza al nazismo. Riuscirà il
nostro Paese offrire un sostegno efficace alle famiglie, pur nelle ristrettezze
del bilancio pubblico?
Filippo Sbrana
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