Carcere: il governo sblocca 16 milioni per il lavoro dei detenuti
Continuiamo a parlare di carcere, dopo la lunga intervista alla responsabile della Comunità di Sant'Egidio. Questa volta la notizia è positiva: A pochi giorni dalla sentenza della Corte dei
diritti umani di Strasburgo che ha condannato l’Italia per la drammatica situazione di sovraffollamento delle nostre carceri, il premier Mario Monti ha varato uno schema di decreto che destina sedici milioni di euro - parte del fondo Legge di Stabilità - alla promozione dell’attività lavorativa
dei detenuti.
Secondo l'attuale capo del governo per le carceri occorrono misure coordinate e strutturali, non interventi occasionali. Il finanziamento per il lavoro dei detenuti è stato realizzato su proposta del ministro della Giustizia Paola Severino, che ha commentato positivamente la notizia.
Ora toccherà al Parlamento, anzi per la precisione alle Commissioni Giustizia di Senato e Camera, portare a compimento il decreto e renderlo operativo. Il ministro Severino ha lanciato un appello: «Confido fermamente che le Commissioni parlamentari competenti aderiranno favorevolmente alla decisione del governo». Mentre Nicola Boscoletto, a nome delle associazioni e cooperative che lavorano nelle carceri chiede che «in commissione non si faccia uno spezzatino di questi sedici milioni, magari per soddisfare esigenze elettoralistiche a discapito di progetti che hanno estremo bisogno di ossigeno».
Quello che si è ottenuto ora è comunque «un segnale», come ha sottolineato, esprimendo il proprio apprezzamento, anche l’associazione per i diritti dei detenuti Antigone, che però avrebbe voluto una cifra più consistente, magari attingendo «ai fondi del piano di edilizia penitenziaria che destina 450 milioni alla realizzazione di nuovi istituti di pena i cui lavori non sono iniziati».
Secondo l'attuale capo del governo per le carceri occorrono misure coordinate e strutturali, non interventi occasionali. Il finanziamento per il lavoro dei detenuti è stato realizzato su proposta del ministro della Giustizia Paola Severino, che ha commentato positivamente la notizia.
Ora toccherà al Parlamento, anzi per la precisione alle Commissioni Giustizia di Senato e Camera, portare a compimento il decreto e renderlo operativo. Il ministro Severino ha lanciato un appello: «Confido fermamente che le Commissioni parlamentari competenti aderiranno favorevolmente alla decisione del governo». Mentre Nicola Boscoletto, a nome delle associazioni e cooperative che lavorano nelle carceri chiede che «in commissione non si faccia uno spezzatino di questi sedici milioni, magari per soddisfare esigenze elettoralistiche a discapito di progetti che hanno estremo bisogno di ossigeno».
Quello che si è ottenuto ora è comunque «un segnale», come ha sottolineato, esprimendo il proprio apprezzamento, anche l’associazione per i diritti dei detenuti Antigone, che però avrebbe voluto una cifra più consistente, magari attingendo «ai fondi del piano di edilizia penitenziaria che destina 450 milioni alla realizzazione di nuovi istituti di pena i cui lavori non sono iniziati».
Ma oggi, ricorda il ministro Severino, l'importante è che dal Parlamento non arrivino freni.
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