La banche aprono al pubblico sedi storiche e palazzi
Sabato 4 ottobre la banche italiane aprono al pubblico i propri palazzi storici, dando la possibilità di visitare anche di una serie di mostre ed eventi collegati. L’occasione è data da Invito a Palazzo, manifestazione realizzata dall’Associazione bancaria italiana e dalle banche coinvolte nel progetto, che raccoglie un grande successo di pubblico, tanto da essere giunta alla tredicesima edizione.
Quest’anno saranno aperti 84 palazzi di 54 banche in 45 città, strutture normalmente chiuse al pubblico, che potranno essere visitate con ingresso gratuito e l’ausilio di guide specializzate. Le città con più palazzi sono Roma (9), Milano e Torino (entrambe con 5). Fra le regioni primeggia la Lombardia con 14 palazzi, seguita da Emilia Romagna (13), Lazio (10), Veneto e Piemonte (7).
Ben nove sedi andranno “in mostra” per la prima volta: fra di esse il cinquecentesco Palazzo Zacchei Travaglini a Spoleto, Palazzo Strozzi a Mantova, la sede della banca “Cesare Ponti” in Piazza Duomo a Milano. Merita una segnalazione anche il Museo del Risparmio a Torino, nato per creare un luogo innovativo per i più giovani e le loro famiglie, dove avvicinarsi al concetto del risparmio in modo semplice e divertente. Tra quelli già aperti negli anni scorsi si trovano alcuni veri e propri gioielli, come Palazzo Altieri e Palazzo De Carolis a Roma, Palazzo Zevallos Stigliano a Napoli, Palazzo Giordano Apostoli a Sassari e la modernissima Unicredit Tower a Milano. Non mancheranno concerti e mostre di fotografie, quadri, sculture e arazzi, che completeranno la ricca offerta culturale della giornata (il programma completo sul sito http://palazzi.abi.it ).
Presentando l’iniziativa, il presidente dell’ABI Antonio Patuelli ha citato Le affinità elettive di Goethe, dov’è scritto che “non c'è via più sicura per evadere dal mondo, che l'arte; ma non c'è legame più sicuro con esso che l'arte”. Parafrasando il grande scrittore tedesco, Patuelli ha sottolineato che i palazzi delle banche ben rappresentano la tradizione architettonica e culturale tipica della nostra storia, ma anche l’impegno quotidiano di tanti operatori per la crescita del Paese.
Il legame fra istituti di credito e cultura non è un fatto nuovo, ma esiste da molti secoli. Basti pensare all’antica tradizione del mecenatismo, che ha arricchito l’Italia di straordinarie bellezze. Per questo merita di essere rinnovata, in una duplice prospettiva: quella culturale, anche alla luce delle difficoltà dello Stato a investire in cultura per i noti problemi finanziari, e quale contributo allo sviluppo economico, arricchendo le opportunità di turismo culturale offerte dal Paese, un settore che concorre in misura significativa alla formazione del PIL.
L’apertura delle sedi storiche è un’occasione in cui si coglie bene il rilievo dell’attività culturale delle banche, meno nota rispetto a quella creditizia, ma null’affatto trascurabile in termini qualitativi e quantitativi. Sabato 4 ottobre Invito a Palazzo sarà un’ottima occasione per conoscerla meglio.
Filippo Sbrana
Quest’anno saranno aperti 84 palazzi di 54 banche in 45 città, strutture normalmente chiuse al pubblico, che potranno essere visitate con ingresso gratuito e l’ausilio di guide specializzate. Le città con più palazzi sono Roma (9), Milano e Torino (entrambe con 5). Fra le regioni primeggia la Lombardia con 14 palazzi, seguita da Emilia Romagna (13), Lazio (10), Veneto e Piemonte (7).
Ben nove sedi andranno “in mostra” per la prima volta: fra di esse il cinquecentesco Palazzo Zacchei Travaglini a Spoleto, Palazzo Strozzi a Mantova, la sede della banca “Cesare Ponti” in Piazza Duomo a Milano. Merita una segnalazione anche il Museo del Risparmio a Torino, nato per creare un luogo innovativo per i più giovani e le loro famiglie, dove avvicinarsi al concetto del risparmio in modo semplice e divertente. Tra quelli già aperti negli anni scorsi si trovano alcuni veri e propri gioielli, come Palazzo Altieri e Palazzo De Carolis a Roma, Palazzo Zevallos Stigliano a Napoli, Palazzo Giordano Apostoli a Sassari e la modernissima Unicredit Tower a Milano. Non mancheranno concerti e mostre di fotografie, quadri, sculture e arazzi, che completeranno la ricca offerta culturale della giornata (il programma completo sul sito http://palazzi.abi.it ).
Presentando l’iniziativa, il presidente dell’ABI Antonio Patuelli ha citato Le affinità elettive di Goethe, dov’è scritto che “non c'è via più sicura per evadere dal mondo, che l'arte; ma non c'è legame più sicuro con esso che l'arte”. Parafrasando il grande scrittore tedesco, Patuelli ha sottolineato che i palazzi delle banche ben rappresentano la tradizione architettonica e culturale tipica della nostra storia, ma anche l’impegno quotidiano di tanti operatori per la crescita del Paese.
Il legame fra istituti di credito e cultura non è un fatto nuovo, ma esiste da molti secoli. Basti pensare all’antica tradizione del mecenatismo, che ha arricchito l’Italia di straordinarie bellezze. Per questo merita di essere rinnovata, in una duplice prospettiva: quella culturale, anche alla luce delle difficoltà dello Stato a investire in cultura per i noti problemi finanziari, e quale contributo allo sviluppo economico, arricchendo le opportunità di turismo culturale offerte dal Paese, un settore che concorre in misura significativa alla formazione del PIL.
L’apertura delle sedi storiche è un’occasione in cui si coglie bene il rilievo dell’attività culturale delle banche, meno nota rispetto a quella creditizia, ma null’affatto trascurabile in termini qualitativi e quantitativi. Sabato 4 ottobre Invito a Palazzo sarà un’ottima occasione per conoscerla meglio.
Filippo Sbrana
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