1974: The Rumble in the Jungle, “la rissa nella jungla”. Un incontro di pugilato, un’istantanea dello Zaire di allora
Il 30 ottobre 1974 è una data importante nella storia della boxe. Muhammad Ali batteva George Foreman riprendendosi il titolo mondiale dei pesi massimi.
Va bene - mi si dirà - ma a che pro ricordare un evento del genere su questo blog, che di solito tocca ben altri temi?
Perché la cornice in cui quello scontro si collocava, particolare ed eccentrica, ci parla di Africa, di un dittatore megalomane, di una folla violenta, di tante occasioni sprecate.
L’incontro Ali-Foreman si svolse infatti a Kinshasa, nel grande stadio oggi dedicato ai “martiri di Pentecoste” ivi fatti impiccare da Mobutu, allora, invece, luogo scelto dall’“uomo del totem leopardo” - così lo avrebbe chiamato il romanziere ivoriano Kourouma -, padrone dello Zaire, per magnificare il suo regno, per conquistarsi una notorietà e una centralità impensabili, per vivere un momento “imperiale”: panem et circenses!
Di pane lo Zaire del tempo sembrava averne a sufficienza. Nel saccheggio della nazione in cui il cleptocrate Mobutu agiva da capofila sembrava che ognuno potesse in fondo prendersi la sua fetta di torta. Peccato che così facendo, in un insistito e senza vergogna arrangiarsi a spese degli altri e del bene comune, il paese si
avvitava in quella crisi economica che avrebbe portato alla fine del mobutismo e alle due guerre del Congo ….
E’ in tale scenario, nel fervore di una notte africana - le tv americane avevano bisogno di un prime time: l’incontro si disputò pertanto alle 4 del mattino -, che il già campione del mondo Muhammad Ali festeggia sul ring e si riprende la cintura dei pesi massimi. La folla è in delirio. Grida, in lingala, “Boma ye!”, “Uccidilo!”. Quella folla festante e incosciente, educata dal proprio signore all’uso e all’abuso della forza preparava i decenni futuri dello Zaire-Congo, i tempi in cui in troppi avrebbero gridato “Uccidilo!” e pochi avrebbero detto “Salvalo!”, “Fallo vivere!”.
Francesco De Palma
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