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Il Mediterraneo, grande mare, piccolo stagno, luogo di incontro dei continenti

Un libro ricco di storia e di storie, “Il grande mare” di David Abulafia (Mondadori). 
Ci si permette di consigliare la lettura di questo saggio dello storico inglese perché davvero esso apre alla comprensione della centralità e dell’importanza del Mediterraneo nella vicenda umana, suggerisce come questo mare interno verso cui i continenti finiscono per convergere possa essere figura di un incontro più largo, di un osmosi di uomini e di popoli.
Come scrive lo stesso Abulafia “il Mediterraneo è stato il più dinamico luogo di interazione tra società diverse sulla faccia del pianeta e ha giocato nella storia della civiltà umana un ruolo molto più significativo di qualsiasi altro specchio di mare”.
La sfida del presente è quella di lavorare perché il “nostro” - non nel senso di un possesso geopolitico, ma in quello di una partecipazione empatica - mare non sia mai una frontiera, tra Nord e Sud, tra società ricche e società povere, tra Occidente e Islam, bensì, ancora una volta e sempre, luogo di scambio e di sintesi, perché alla fin fine, come diceva Socrate, “siamo tutti come rane attorno a un piccolo stagno” ….

Francesco De Palma

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