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Economia e politica in Italia: se ne discute venerdì a Roma

Giuseppe De Rita
La pesante crisi economica che dura ormai da diversi anni sta imponendo una riflessione sul sistema economico. Dopo tante celebrazioni delle virtù del mercato, i recenti fallimenti hanno suscitato un nuovo protagonismo dello Stato, che ha rappresentato la principale risposta alla crisi attraverso salvataggi, iniziative a sostegno dell’attività produttiva e misure di carattere sociale. Basti pensare agli Stati Uniti di Barack Obama, dove il governo ha salvato dal fallimento l’intera industria automobilistica nazionale e buona parte del settore bancario.

L’esperienza italiana è piuttosto significativa per chi voglia interrogarsi sul ruolo economico dello Stato. L’intervento pubblico è stato centrale fra la fine della seconda guerra mondiale e l’inizio degli anni Settanta, stagione in cui vi fu una crescita straordinaria: il nostro Paese entrò a pieno titolo fra le nazioni più industrializzate del mondo e riuscì a ridurre significativamente il divario fra Nord e Sud.

Le intuizioni di quella stagione possono essere ancora attuali? Quali scelte permisero una crescita così intensa da essere definita in alcuni anni “miracolo economico”? Cosa fare oggi?

Venerdì 28 marzo a Roma si confronteranno su queste domande Giuseppe De Rita, Agostino Giovagnoli, Paola Casavola, Gaetano Sabatini e Giancarlo Monina. Osservatori autorevoli, che a partire da prospettive diverse – economica, storica, sociologica – ragioneranno di intervento pubblico e sviluppo economico fra storia e attualità. L’occasione è data dall’ultimo numero monografico di “Storia economica” dal titolo L'intervento pubblico nell'Italia repubblicana. Interpreti, culture politiche e scelte economiche, curato da Francesco Dandolo e Filippo Sbrana e pubblicato dalla ESI, che sarà presentato e discusso.
Attraverso l’esperienza nove grandi protagonisti dell’Italia repubblicana – Guido Carli, Ezio Vanoni, Ugo La Malfa, Pasquale Saraceno, Manlio Rossi Doria, Cesare Merzagora e altri – in questo lavoro di taglio storico vengono ricostruiti i processi che favorirono lo sviluppo dell’industria, delle piccole e medie imprese, l’internazionalizzazione delle aziende italiane, la crescita del Mezzogiorno. Ne emerge una straordinaria capacità di dialogo fra cultura politiche diverse, tecnici di grande spessore, economisti capaci di immaginare un grande futuro per un Paese che si sollevava dalle macerie della seconda guerra mondiale.

La data scelta per la presentazione è indubbiamente significativa. Il 28 marzo ricorrono cento anni dalla nascita di Guido Carli, uno dei protagonisti dell’economia italiana nella seconda metà del Novecento.


Venerdi 28 marzo ore 17, Fondazione Basso, via della Dogana vecchia n. 5, a Roma
Per informazioni: tel. 06.6879953 - basso@fondazionebasso.it

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