Nuovi scontri in Ucraina
Kiev – Nuovi scontri hanno devastato l’est dell’Ucraina nelle ultime 24 ore. Infatti, all'alba del fallimento dei Colloqui di Minsk, le truppe filorusse e i militari dell’Ucraina sono tornati a darsi battaglia, provocando almeno 30 morti, di cui ben 17 civili e 13 soldati regolari. Il portavoce militare ucraino Volodymyr Poliovyi ha spiegato che il nervo più scoperto in questo momento è la cornice di Debaltseve, una località a metà strada tra le roccaforti separatiste di Donetsk e Lugansk, una città di 25mila abitanti. Qui sembrerebbe che i separatisti filorussi stiano cercando di aprire un corridoio di terra fra il Donbass e la Crimea, annessa alla Russia l’anno scorso, così da tagliare praticamente in due l’Ucraina.
Una guerra che si sta inasprendo sempre di più da ambo le parti. Da parte dei filorussi, infatti, arriva la notizia della coscrizione obbligatoria di tutti gli uomini atti alla leva militare, che dovrebbe mettere in campo circa 100.000 uomini in più, dall'altra la notizia, ancora da confermare, secondo la quale la Casa Bianca stia prendendo in seria considerazione di armare direttamente l’esercito regolare ucraino. Notizie che non fanno ben sperare per una rapida e pacifica risoluzione del conflitto che, ricordiamo, in nove mesi, ovvero dall'inizio degli scontri in Crimea lo scorso marzo ad oggi, ha provocato circa 5.000 vittime, di cui molti civili.
Del resto l’Unione europea sembra molto divisa sul da farsi, i 28 stati membri non soro riusciti ancora ad arrivare ad una univoca risoluzione politica efficace verso la Russia, che appoggia con il suo esercito di specialisti i ribelli filorussi, limitandosi solo a timide sanzioni economiche che di certo non intimoriscono il Cremlino, visto anche gli accordi economici che la stessa Russia ha con molti stati europei (compresa l’Italia) per la fornitura di GAS naturale.
Unica eccezione, in questa indecisione europea, la fanno il presidente Hollande, la cancelliera Merkel ed il presidente ucraino Poroshenko che sono tornati, proprio ieri, a rilanciare con forza un altro appello per il “cessate il fuoco immediato”.
Diego Romeo
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