Uccisa in Libia l’attivista Intisar Al Hassairi
Purtroppo non finiscono
le violenze in Libia. Da Tripoli infatti arriva la notizia dell’uccisione di Intisar
Al Hassairi, trovata morta insieme a sua zia nella sua auto nel quartiere di Abu
Selim. I corpi erano crivellati di colpi da arma da fuoco, tanto che è stato
difficile in un primo momento risalire all’identità delle vittime.
Al Hassairi era un’attivista
del movimento “Donne libiche per l’Illuminismo” impegnata nella promozione e
nella difesa dei diritti delle donne e della pace, tra le tante attività di Al
Hassairi vi era anche una biblioteca-bar nel centro di Tripoli: una cooperativa al
femminile, dove la stessa Al Hassairi invitava la gente a donare libri, nella
speranza che la cultura vincesse sulla violenza.
Non è ancora chiaro chi
abbia ucciso la giovane attivista universitaria, fatto sta che Al Hassairi nel
suo blog di denunce ne aveva fatte tante, scagliandosi in primis contro il Califfato
di Ansar Sharia a Bengasi e i miliziani dell’Isis, ma anche contro le milizie
filo islamiche che imperversano nella capitale. In un post contestava la
sparatoria compiuta dagli uomini di operazione Alba libica contro i
manifestanti di Tripoli che chiedevano il loro disarmo, accusando i capi
militari - Bady, Belhaj e Kara - come responsabili della crisi del Paese.
Un ennesimo segnale di
violenza e di instabilità di un paese sull’orlo del collasso. Un segnale che
non dovrebbe passare inosservato, soprattutto da parte dell’Europa, viste la recentissima minaccia di invasione dell’Europa da parte dell’Isis, che a detta
loro dovrebbero partire proprio dalla Libia; minaccia affiancate da atti di
inumana violenza come la barbara esecuzione dei prigionieri copti di qualche
giorno fa.
Diego Romeo
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