Ebrei di Roma, a fumetti
La copertina del volume Judei de Urbe. |
Il popolo ebraico non ha avuto sempre - nella propria storia - facili rapporti con le arti grafiche, fin dal divieto biblico dell'idolatria ("Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra"). Il precetto, praticato pure dall'Islam e presente anche nella storia cristiana dell'iconoclastia, conosce oggi una ben diversa lettura: è evidente infatti che l'idolatria temuta dal popolo del Signore conosce oggi ben altre e temibili forme dal culto dei Baal di cui racconta la storia di Israele.
Mario Camerino, autoritratto a fumetti. |
Camerini ritrae se stesso molte volte, in questa grafic novel ebraica, quasi moderno Virgilio a fumetti che ci conduce per mano da Tolomeo I (nel 301 a.C. - od e.v., secondo un antico modo ebraico di indicare gli anni) ai giorni nostri.
Non manca pressoché nulla, dalla distruzione di Gerusalemme del 70 all'istituzione papale del ghetto nel 1555; dalla prima repubblica romana del 1798 al "sabato nero" del 16 ottobre 1943, con la deportazione nazifascista degli ebrei di Roma.
Mario Camerini, fotoritratto. |
Il racconto si fa più didascalico - e necessariamente affollato - nelle ultime pagine, che arrivano al conclave che elegge papa Francesco ed alle parole augurali rivolte a Bergoglio da rav Riccardo Di Segni. Insomma, una storia di famiglia, dai contorni frastagliati - e dai toni spesso amari - di quella che viene tradizionalmente ritenuta la più antica comunità ebraica della diaspora; ma anche - per converso - la storia di una città , Roma, dove la convivenza coi cristiani è stata segnata da tante stagioni storiche diverse - e difficili - e che vede nell'oggi, dopo tante opacità , molti segni di simpatia e di convivenza nell'amicizia.
Paolo Sassi
Nessun commento
Posta un commento