I profughi, Pier Paolo Pasolini e Primo Levi in uno spettacolo teatrale
Si scopre che i personaggi misteriosi dell’inizio sono gli spiriti di alcuni migranti dispersi in mare. Uomini, donne e bambini morti nei cosiddetti “viaggi della speranza” con in cuore la speranza di una nuova vita: accomunati ai poeti per il loro desiderio di felicità , hanno tentato di liberarsi dai vincoli che li legavano a una realtà pesante ed ingiusta. Luca Giordano, già autore di profondi testi poetici, li indica come “eroi a cui tutti noi possiamo guardare, nella ricerca della nostra felicità , lontano dalla violenza, dall’ingiustizia e dall’egoismo, con la libertà che tanto spesso rifiutiamo in cambio di una sicurezza della quale non sappiamo che fare.”
Il cast è ricco, con attori di lunga esperienza come Fabrizio Rendina e Massimo Chiacchiararelli, insieme ad altri più giovani. Le musiche originali sono composte dal giovane maestro Valerio Angelucci, mentre la regia si avvale anche di inserimenti cinematografici. Lo spettacolo invita a credere che la realtà del nostro tempo si possa cambiare, con la bellezza e la creatività . Suscitando negli spettatori una domanda: la poca umanità che talvolta caratterizza il nostro tempo - e il continente europeo in modo particolare – è dovuto al poco spazio che la poesia, l’arte e la cultura in senso ampio hanno nelle nostre società ? Per certo gli scritti di Pasolini, Campana e Levi indicano la libertà degli individui e la fratellanza tra i popoli come valori universali e irrinunciabili.
Filippo Sbrana
“Maledetti poeti!”
9 – 10 – 11 ottobre 2015
Teatro San Luigi Guanella, Via G. Savonarola n. 36, Roma
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