In arrivo a Roma 93 rifugiati (di cui 41 minori) in maniera sicura, senza “scafisti”, grazie ai “corridoi umanitari”
Fra pochi giorni, il 29 febbraio, è previsto l’arrivo all’aeroporto di Fiumicino del primo corposo gruppo di profughi dal Libano (in massima parte siriani) che giungeranno nel paese d’asilo non con i mezzi di fortuna offerti dagli “scafisti”, né facendo lo slalom tra i nuovi muri eretti in Europa, ma in maniera diretta, salvaguardando così vite e diritti, dignità e civiltà.
Il tutto grazie al progetto dei “corridoi umanitari” messo in campo dalla Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, dalla Comunità di Sant’Egidio e da altre realtà istituzionali ed associative.
93 rifugiati, di cui 41 minori, troveranno soccorso e accoglienza. Non è un regalo, generosamente elargito; è un diritto. Un diritto riconosciuto dalle leggi vigenti e dall’umanità. Un diritto che finalmente si potrà vedere riconosciuto senza dover sottostare ai pericoli e alle incognite delle traversate del Mediterraneo.
I corridoi umanitari, infatti, garantiscono a profughi in condizione di particolare vulnerabilità di ottenere un visto per motivi speciali dalle ambasciata italiane (nel caso in oggetto quella di Beirut), dopo di che, in territorio italiano, si avanzerà regolare richiesta di asilo. Il progetto è praticamente a costo zero, dato che chi viene accolto è ospitato in strutture di accoglienza fornite dai promotori del progetto o comunque da loro partner.
Francesco De Palma
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