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Pace, Lavoro e Dignità.

Esattamente 70 anni fa  nasceva la Repubblica Italiana. Con la vittoria del referendum del 2 giugno 1946, il popolo italiano si gettò alle spalle il vecchio stato monarchico e il bagaglio di tragedie e di violenze (due guerre mondiali, il fascismo, la perdita della libertà, la guerra civile) che lo avevano accompagnato nel corso della sua storia. 
Fu una svolta, un punto di non ritorno, un nuovo inizio.
Il 22 dicembre 1947 venne approvata la Costituzione della Repubblica, un vero capolavoro di sintesi culturale, che metteva insieme il meglio di tutte le forze democratiche (laiche, socialiste e cattoliche) che avevano fatto la Resistenza e vinto il fascismo. 
Diceva Norberto Bobbio che accanto alla Resistenza reale, quella misurabile con i parametri della storia, esiste una Resistenza ideale - una sorta di spirito della Resistenza - caratterizzato da questi elementi: l’anelito della libertà (la scelta), il superamento del passatismo e l’abbraccio più profondo del principio democratico (governo dal basso e  partecipazione di tutti alla cosa pubblica). Nonostante gli inevitabili problemi, i limiti, le cadute e le crisi, possiamo dire che la nostra Repubblica si è conservata abbastanza in salute fino ad oggi, nonostante la sua età, proprio per merito di tutti gli uomini e le donne, che nel corso della storia, nei diversi ambiti i cui si sono trovati ad operare, hanno saputo tener vivo lo spirito della Resistenza ideale.
E' bello che al compimento del suo settantesimo anno, un soffio di questo spirito si rifletta anche  sulla festa della Repubblica. Si è chiarito infatti un concetto decisivo: sono le forze armate e gli altri corpi dello Stato che fanno festa alla Repubblica e non, come spesso erroneamente è stato inteso, la Repubblica che esibisce, celebra e onora le forze armate. Così il prossimo 2 giugno la tradizionale parata, privata dell'aggettivo "militare", sarà aperta da quattrocento sindaci di vari comuni italiani, che sfileranno con le loro fasce tricolori. E' un primo piccolo segno perchè questa festa sia sempre meno l'ostentazione di un orgoglio miltarista, ma sempre più un'espressione di unità della nazione attorno ai suoi valori fondativi.
Una breve spiegazione del simbolo della Repubblica per chi non la conosce: la stella è un tradizionale attributo all'Italia, fin dal Rinascimento; quindi i Padri Fondadatori della nostra Repubblica, immaginarono un "nuovo Rinascimento" dell'Italia, ma attorno a quali valori? Esaminiamo gli altri simboli. Il ramoscello d'ulivo indica la volontà di pace del popolo italiano e, di conseguenza, il ripudio della guerra, così come previsto dall'art. 11 della Costituzione. Il ramo di quercia è il simbolo della forza, della dignità e del radicamento attorno ai valori del popolo italiano. La ruota dentata indica la fondazione della Repubblica Italiana sul lavoro, così come scritto all'art. 1 della Costituzione.
Pace, lavoro e dignità sono i tre valori simbolo della nostra Repubblica e della nostra democrazia. E' auspicabile, dopo 70 anni di storia, che il 2 giugno sia sempre più la loro celebrazione..

Francesco Casarelli


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