Roma Rinascente?
Rome by night dalla terrazza de la Rinascente |
I quotidiani avevano annunciato l'evento, sottolineando per lo più il tempo assai lungo - 11 anni - necessario per la riapertura dello store nella nuova sede romana. E indubbiamente, di un evento si è trattato: una folla numerosissima si è accalcata per tutto il giorno sullo stretto marciapiede sul quale si affaccia l'edificio ristrutturato.
Non mi capitava da tempo di vedere qualcosa del genere; così, verso sera - uscito dall'ufficio dove lavoro, a pochi metri di distanza - mi sono deciso e sono entrato anch'io.
Uno dei manichini iper-realisti |
L'acquedotto Vergine |
Dopo quelli dei grandi marchi della moda, l'ultimo è il piano del cibo, un affascinante quanto incredibile assortimento di cioccolate, vini, dolci, prodotti della tradizione mediterranea. Qualcuno dei presenti prova anche ad ordinare da mangiare nei ristoranti, seppure dovrà farlo con poca o nessuna intimità , nel sopravvento numerico dei curiosi come me che invece aspettano pazienti di poter sbucare in terrazza.
La terrazza è in penombra, il che rende indubbiamente spettacolare la vista di Roma, anche se qualcuno tra i presenti stenta a riconoscere anche gli edifici più tradizionali, illuminati in lontananza.
Discendere è stato più facile, così come guadagnare l'uscita; sono da poco passate le 20 e altra folla - forse più numerosa di quella che avevo incontrato circa un'ora prima - si accalca per entrare, mentre ragazze sorridenti distribuiscono palloncini bianchi col marchio dello store a passanti e turisti.
Il Messaggero, 17 febbraio 1980 |
All'altro, invece, partecipai con entusiasmo, nel lontano febbraio 1980: era l'inaugurazione di un'opera pubblica, la linea A della metropolitana, che collegava la periferia orientale col centro, da Cinecittà a san Pietro.
Fu una giornata piena di folla incontenibile, di confusione e di festa: si viaggiava gratis, anche lì ci si accalcava disordinatamente per passare i tornelli e salire su quei vagoni che avrebbero reso meno periferici e più cittadini centinaia di migliaia di romani allora ancora costretti ad un viaggio impegnativo per raggiungere il centro della loro città . Un entusiamo emblematico - negli anni di piombo - dell'ansia di normalità ma anche di una certa arretratezza della capitale d'Italia.
Non so se ora le folle di Roma si mobilitino solo per eventi commerciali, nè di quale dei tanti mondi cittadini sia stata rappresentativa quella considerevole massa di gente che è riversata a frotte al richiamo del nuovo; pure, mi ha colpito vedere tanti romani accorsi spontaneamente, senza apparente convocazione.
Nella scelta del nuovo nome di quelli che sino ad allora erano stati i grandi magazzini di Senatore Borletti, nel 1917, intervenne - almeno così sembra - la creatività di Gabriele d'Annunzio, che col termine "rinascente" volle sottolineare il nuovo corso dell'impresa commerciale, dopo l'incendio che ne aveva tragicamente devastato la sede milanese.
Forse, allora, anche la gente di Roma è un po' così, confusamente alla ricerca di una "rinascita" che non sa trovare?
Paolo Sassi
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