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“La guerra è finita” – La pace delle due Coree



Una notizia che sta facendo il giro del mondo, “la guerra è finita” è lo storico annuncio, dato al termine del summit presso il Peace House a Panmunjom (zona demilitarizzata al confine fra i due stati ndr), dai due leader Coreani, Moon Jae-un e Kim Jong-un.
Un incontro storico, seguito da piccoli gesti molto significativi, come il passaggio della famosa linea di confine di Kim Jong-un, primo leader Nord Coreano a farlo in maniera ufficiale, che potrebbe far ben sperare in una distensione fra occidente e oriente, dopo lo spettro di una nuova guerra fredda. Sebbene non ci sia ancora una vera e propria firma di pace fra le due Coree - ricordiamo, infatti, che alla fine della guerra di Corea nel 1953 fu firmato solo un armistizio e non un trattato di pace – da questo incontro è emersa la volontà di trasformare quel famoso armistizio in un vero e proprio trattato di pace entro la fine del 2018.
Un progetto ambizioso che dovrà passare soprattutto dal problema dei test nucleari condotti della Corea del Nord. Nodo fondamentale da risolvere, anche in vista dell’incontro bilaterale fra Kim Jong-un e Donald Trump che si terrà entro i primi di giugno, se si vuole costruire un futuro di pace su solide fondamenta. Problema che per fortuna trova i due leader sostanzialmente d’accordo, infatti all’affermazione di Moon Jae-un “non ci sarà più nessuna guerra nella penisola coreana, una nuova era di pace è iniziata” ha fatto eco quella di Kim, che ha promesso al suo interlocutore di non farlo alzare più nel cuore della notte per discutere di emergenze nucleari.
Un incontro che, come era facile prevedere, ha trovato il parere favorevole di tutto il mondo e in particolare della Cina e degli Stati Uniti. Tuttavia il presidente Trump è ancora molto prudente e non intende sbilanciarsi troppo in merito ai colloqui appena terminati, almeno non prima dell’incontro previsto a giugno. Infatti per quella data la Casa Bianca chiederà formalmente al regime di Pyongyang la completa denuclearizzazione della Corea del Nord. A questo punto bisognerà solo vedere quali saranno le vere intenzioni del regime nord coreano, accetterà veramente un bando completo delle armi nucleari o cercherà di trattare per tenere almeno una piccola “scorta” di missili nucleari come arma di persuasione per il futuro? Di certo oggi un passo importante Kim l’ha fatto, promettendo un immediato congelamento di tutti i test nucleari e missilistici e l’abbandono del sito di Punggye-ri, dove ancora a settembre dell’anno scorso è esplosa la sesta atomica sperimentale del Nord.
Segnali positivi, che dovrebbero essere ratificati durante i colloqui che si terranno nel pomeriggio, che si spera portino veramente a una pace duratura fra le due Coree dopo cinquantacinque anni di tensioni.
Diego Romeo

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