Facce d'Italia. La condizione e le prospettive dei minorenni di origine straniera in Italia
Facce d'Italia. E' il titolo del rapporto preparato dal Comitato Italiano per l'UNICEF, sulla condizione e sulle prospettive dei minorenni di origine straniera in Italia e presentato questa mattina a Roma alla presenza del Ministro per la Cooperazione e l'Integrazione Andrea Riccardi. Nella suo intervento il Ministro ha ribadito come il fenomeno migratorio non sia solo un fatto emergenziale ma un dato di crescita : "non è Lampedusa il paradigma dell'immigrazione, me le aule delle nostre scuole". A partire dai diritti dei bambini si deve costruire una società nuova: "La nostra deve diventare la società del convivere". Il riconoscimento della cittadinanza è un punto importante in questa prospettiva e il Ministro si è auspicato che possa essere un obiettivo raggiunto presto: "prossimo anno sarà l'Anno europeo della cittadinanza: quale migliore occasione per procedere alla revisione della legge".
Secondo l'ISTAT sono oltre 10 milioni i bambini e gli adolescenti che vivono in Italia, circa il 10% dei quali di origine straniera. Il Rapporto "Facce d'Italia" si propone di compiere una rassegna dei dati esistenti sulla condizione dei bambini e degli adolescenti nati in Italia da genitori non cittadini, ospitando il contributo di esperti e le lucide testimonianze di bambini, adolescenti e giovani di origine straniera che vivono in Italia.
Bambini e adolescenti nati in Italia da cittadini stranieri o ricongiunti alle famiglie che avevano scelto il progetto migratorio come possibilità di miglioramento. O ancora, bambini e adolescenti che a causa di guerre e conflitti o di condizioni di vita disperate hanno scelto di correre il rischio di migrare da soli alla ricerca di un futuro che offrisse maggiori possibilità .
La lettura dei dati viene svolta alla luce della Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza approvata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1989 che prevede che i diritti in essa enunciati si applichino a tutti i bambini e adolescenti indipendentemente dall'origine etnica, sociale o altro. Il diritto alla non discriminazione (art. 2) è infatti anche uno dei quattro principi generali della Convenzione, quindi tutti gli altri diritti vanno letti alla luce di questo principio. Gli altri principi generali sono: il diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo, il diritto al superiore interesse del minorenne e il diritto all'ascolto.
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