Parole: Natalie Nougayrède, sul “Guardian”, “La crisi dei profughi rivela i punti di forza dell’Europa e può essere una risposta alla sua debolezza”
Si riportano qui - nella versione italiana proposta da “Internazionale” - alcuni passaggi dell’articolo che la giornalista francese Natalie Nougayrède, già direttrice de “Le Monde”, ha scritto per il “Guardian” a proposito di migranti e di Europa.
“L’immigrazione continuerà a essere un tema centrale della politica europea ancora per molto tempo. […] Da un lato [c’è chi è legato] ai princìpi fondamentali d’accoglienza o al sogno di un mondo senza frontiere. Dall’altro ci sono i costruttori di muri xenofobi che vedono l’immigrazione come una moderna versione delle invasioni barbariche, una minaccia per la cultura e la civiltà. [Ma] Il milione e 300mila persone arrivate nel continente lo scorso anno rappresentavano solo lo 0,2 per cento della popolazione totale dell’Unione Europea: un numero che si poteva gestire. […] In realtà l’Europa non si trova davanti a una crisi dei migranti. Sono i migranti che devono affrontare la crisi dell’Europa. […] I demografi sostengono che l’anno chiave per le migrazioni in Europa sia stato il 2014, quando per la prima volta il continente ha superato gli Stati Uniti come destinazione dei migranti. […] In Europa si è arrivati ad avere 3,7 migranti regolari ogni mille abitanti, mentre negli Stati Uniti sono 3,1. Questa è la nuova realtà che molti europei devono ancora riconoscere. […] Oggi l’Europa è diventata la principale destinazione di chi cerca sicurezza e una vita migliore. Il fatto è semplice: siamo più ricchi e stabili di molte altre parti del mondo. [E d’altra parta è anche vero che] l’Europa ha bisogno dell’immigrazione come di un’iniezione di gioventù e dinamismo se, nei decenni a venire, vorrà affrontare i problemi legati alle pensioni e alla forza lavoro”.
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